Nome | Mario Gigante |
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Luogo e data di nascita | Napoli, 1898 |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo o Specialità | |
Grande unità | 151ª Divisione fanteria “Perugia” |
Reparto | III Battaglione ciclisti del 129º Reggimento |
Grado | Maggiore comandante del III Battaglione ciclisti |
Guerre |
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Data e Luogo di morte | Santi Quaranta (Albania), 5 ottobre 1943 |
Motivazione della Medaglia d’Oro |
«Comandante di battaglione, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, guidava con grande perizia e noncurante del pericolo i propri uomini nella dura guerriglia contro i nazisti. Circondato e catturato dopo aspra resistenza, con il reparto decimato per le gravi perdite subite, veniva condannato a morte. Allo scopo di salvare i suoi gregari, al comandante tedesco dichiarava di essere il solo responsabile della condotta del suo reparto e quindi l’unico colpevole da fucilare. Davanti al plotone di esecuzione teneva contegno fiero e dignitoso. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice trovava ancora la forza di gridare: Viva l’Italia!. Porto Edda (Albania), 5 ottobre 1943.» |
Riconoscimenti e altre decorazioni |
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Alla tragedia della divisione Perugia abbiamo dedicato due post, il primo relativo all’affondamento del piroscafo Dubac che stava trasportando in Italia i resti della divisione e un secondo dedicato alla fucilazione del generale Ernesto Chiminello, comandante della gloriosa divisione, che vi invitiamo a rileggere seguendo i link sotto elencati:
La tragedia del piroscafo Dubac
4 ottobre 1943, la fucilazione del generale Ernesto Chiminello
A chi volesse approfondire le vicende della divisione Perugia nei drammatici giorni seguiti alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, consigliamo la lettura del libro di Tarcisio Scannagatta intitolato Gli ultimi giorni della divisione ‘Perugia‘ .