Il 24 agosto del 1942, cadeva il 250° compleanno del Reggimento “Savoia” cavalleria, la cui gloriosa storia era iniziata nel lontano 1692, quando Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, aveva creato due reggimenti, diventati poi cinque, di soldati a cavallo. In passato il reparto si era distinto nel corso della Prima guerra mondiale, prima a Gorizia nel 1916 e successivamente nell’agosto del 1917, dopo la tremenda sconfitta di Caporetto.
In quei giorni dell’estate 1942 il “Savoia” era impegnato in Russia dove era giunto nel luglio dell’anno precedente, inquadrato nella 3ª divisione celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”, una delle tre divisioni che costituivano il C.S.I.R. (Corpo di Spedizione Italiani in Russia). Quel giorno a Isbuscenskij una piccola località in un’ansa del Don, il colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, comandante del glorioso reggimento ordinò ai suoi 600 cavalieri di sguainare le spade e attaccare tre agguerriti battaglioni siberiani composti da circa 2.500 uomini.
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“Il Savoia ha caricato, il Savoia ha vinto” la carica di Isbuscenskij
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