Conclusasi l’occupazione della Sicilia il 17 agosto 1943, le forze Alleate avevano pianificato, per la fine dello stesso mese, l’operazione Avalanche, l’invasione del continente con uno sbarco nella zona di Salerno che si sarebbe dovuto verificare in concomitanza con l’annuncio dell’armistizio fra Regno d’Italia e potenze Alleate.
Faceva parte del piano, lo sbarco sulla costa calabrese fra Bagnara, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Melito Porto Salvo avvenuto il 3 settembre 1943. L’operazione denominata Baytown, i cui ordini furono impartiti solo il 16 agosto, aveva l’intento di attirare un considerevole numero di forze tedesche verso la punta dello stivale, con l’intento di distrarle dallo sbarco principale, quello di Salerno appunto.
Kesselring, comandante delle forze tedesche nell’Italia meridionale, non abboccò al tranello e non spostò le sue truppe verso sud. A difendere la zona dello sbarco vi sarà un solo reggimento tedesco che come vedremo, non ingaggerà combattimento, limitandosi a salire sulle montagne ritirandosi verso nord.
Vediamo ora in breve lo svolgersi dell’operazione. Lo sbarco fu preceduto da un poderoso bombardamento al quale presero parte 4 corazzate, un numero imprecisato di altre navi, tutte le artiglierie del XIII Corpo d’Armata e buona parte di quella americana.

Fanteria inglese avanza affiancata da un carro Sherman
Non appena cessò il tiro di sbarramento, le tre brigate della 1ª divisione canadese e la 5ª divisione inglese lasciarono i mezzi da sbarco, raggiungendo la costa continentale europea sulle spiagge di Pentimele, Calamizzi, Gallico e Catona, nei pressi di Reggio Calabria. Era l’avanguardia del XIII Corpo dell’Ottava Armata, comandata dal generale inglese, Sir Bernard Montgomery. Saranno le prime truppe Alleate a mettere piede sul suolo dell’Europa continentale, dominata dalle potenze dell’Asse.
I soldati delle Divisioni Costiere italiane, male armati e demoralizzati dai pesanti bombardamenti aeronavali dei giorni precedenti, si arresero senza opporre resistenza allo sbarco. Gli Alleati avevano cominciato la lunga e devastante risalita lungo l’italica penisola. Il solo reparto tedesco presente nella zona, si ritirò senza combattere e le truppe del Commonwealth incontreranno come unica opposizione, quella dei paracadutisti della 184ª Divisione paracadutisti “Nembo“.
Il reparto e precisamente l’Ottavo Battaglione Paracadutisti del 185° Reggimento della Divisione Nembo, era giunto nei primi giorni del mese di settembre 1943, in Calabria, in ritirata dalla Sicilia, sia pure esausto per la fatica dei lunghi spostamenti e decimato dalle perdite subite a causa dell’aviazione Alleata. Vedremo in un prossimo post lo svolgimento della battaglio del Piano dello Zillastro, che combattuta l’8 settembre del 1943, giorno in cui fu dichiarato l’armistizio.
Quella sarà l’ultima battaglia combattuta tra un reparto del Regio Esercito e forze Anglo-Americane. Grazie per aver letto il nostro post e con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.
Categorie:2^ G.M. Campagna d'Italia